Retrogradazione dell’amido e raffermamento del pane: cause, meccanismi e come rallentarlo

Retrogradazione dell’amido e raffermamento del pane: cause, meccanismi e come rallentarlo

Quando il pane perde morbidezza, profumo e fragranza, molti pensano sia solo “secco”.

In realtà dietro al raffermamento si nasconde un processo chimico preciso: la retrogradazione dell’amido.
Capire come e perché avviene è il primo passo per imparare a rallentarlo, mantenendo il pane buono più a lungo — anche a casa.

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Cos’è davvero il raffermamento del pane?

Il raffermamento, o staling, è l’insieme di cambiamenti fisico-chimici che avvengono dopo la cottura:

  • indurimento della mollica

  • perdita di elasticità

  • riduzione di aroma e fragranza

Non si tratta solo di disidratazione: la causa principale è interna alla struttura dell’amido.

Durante la cottura, l’amido (composto da amilosio e amilopectina) si gelatinizza: le catene molecolari si disorganizzano in presenza di calore e acqua. Raffreddandosi, queste catene si riaggregano in strutture cristalline rigide, riducendo la morbidezza del pane.

📌 Curiosità: Il pane rafferma più velocemente in frigorifero che a temperatura ambiente, perché la retrogradazione dell’amido avviene più rapidamente a basse temperature!

Meccanismi della retrogradazione: cosa accade nella mollica

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🔬 Studi come Gray & BeMiller (2003) e Wang et al. (2015) mostrano che è l’amilopectina, più dell’amilosio, la principale responsabile dell’indurimento della mollica.

Come rallentare la retrogradazione: 6 strategie efficaci.

1️⃣ Emulsionanti naturali

Mono- e digliceridi, o derivati naturali come la lecitina, interagiscono con l’amido impedendo la formazione dei cristalli.

2️⃣ Enzimi anti-staling

Le α-amilasi maltogeniche degradano parte dell’amido gelatinizzato, rendendo più difficile la ricristallizzazione. Oggi esistono formulazioni anche per panificatori artigianali.

3️⃣ Ingredienti funzionali

  • Farine waxy (ricche di amilopectina)

  • Fibre e grassi buoni (olio evo, burro chiarificato)

  • Semi e fiocchi d’avena

Tutti rallentano la perdita d’acqua e stabilizzano la mollica.

4️⃣ Lievito madre

Gli acidi organici e gli esopolisaccaridi del lievito madre migliorano la ritenzione di umidità e la struttura della mollica, ritardando il raffermamento. (quello che facciamo noi nel Mio panificio!

5️⃣ Processo e forma del pane

  • Pane cotto in stampo → trattiene più umidità

  • Pane cotto libero → perde acqua più rapidamente

  • Fermentazioni miste (madre + birra) → miglior equilibrio strutturale

6️⃣ Conservazione ottimale

❌ Evita il frigorifero
✅ Congelamento rapido e scongelamento lento


🔥 Riscaldare o tostare il pane raffermo rompe temporaneamente i cristalli d’amido e ne recupera la morbidezza.

🌾 Conclusione: innovare per rispettare il passato!

Il raffermamento non è un difetto, ma un fenomeno naturale. Conoscendolo, possiamo gestirlo e rallentarlo.


Il segreto è nel rispetto del tempo, della fermentazione e della scienza che sostiene ogni impasto.
Sperimenta, osserva e lascia che il pane ti insegni qualcosa a ogni taglio.

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FAQ / Domande Frequenti:

  • Perché il pane rafferma dopo un giorno?
    Perché le molecole di amido si riorganizzano in strutture cristalline rigide (retrogradazione), causando perdita di morbidezza anche senza disidratazione.

  • Come posso conservare il pane fresco più a lungo?
    Evita il frigorifero, preferisci il congelamento. Puoi usare sacchetti di cotone o contenitori chiusi con uno spicchio di mela o un panno umido.

  • Il lievito madre rallenta il raffermamento?
    Sì. I suoi acidi e polisaccaridi migliorano la ritenzione d’acqua e la struttura della mollica, prolungando la freschezza.

  • Il pane raffermo può tornare morbido?
    In parte sì. Scaldandolo o tostando leggermente la fetta si rompono temporaneamente i cristalli di amido, recuperando morbidezza.

  • A che temperatura la retrogradazione è più veloce?
    Tra 0 °C e 10 °C: ecco perché il pane rafferma prima in frigorifero.

"Sono Marzo Matteo, panificatore e formatore de La Via del Pane.
Da oltre 30 anni ho le mani sporche di farina nel laboratorio di famiglia, e da 15 anni accompagno panificatori e appassionati nel percorso verso un pane più consapevole.
I consigli che leggi qui derivano da centinaia di rinfreschi reali delle mie giornate in laboratorio, e durante i miei corsi e test documentati per Pane e Nutrizione."

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